domenica 31 maggio 2009

10 buone ragioni per votare Sinistra e Libertà

1) perchè è l'unica vera novità della politica italiana: è finalmente il tentativo di costruire nel nuovo millennio una sinistra moderna che superi le vecchie categorie di pensiero e provi ad unire e sintetizzare sensibilità diverse.

2) perchè vogliamo “liberare la libertà”, parola che la destra in questi anni ha svuotato di senso. Libertà non significa nulla senza diritti: non sono libero, se ho un lavoro precario... non sono libero, se da gay non posso sposarmi... non sono libero, se respiro veleni quando cammino...

3) perchè c'è urgente bisogno di una sinistra che parli di diritti: di diritti dei lavoratori, dei precari, dei migranti, delle donne, degli omosessuali...

4) perchè in Italia e in Europa si diffonda un modello di sviluppo sostenibile dal punto di vista ambientale, basato sullo sfruttamento delle energie alternative.

5) perchè vogliamo un'Italia e un'Europa laiche e multietniche, dove le differenze culturali e religiose siano una ricchezza per la società.

6) perchè i saperi e le creatività degli studenti siano valorizzati da una scuola pubblica nella quale investire massicciamente risorse ed energie a partire dalla condizione degli operatori scolastici.

7) perchè nell'emergenza democratica in cui ci troviamo, non ci accontentiamo di un'opposizione al berlusconismo fondata sull'ambiguità del PD e sul giustizialismo populista di Di Pietro: la reale alternativa a Berlusconi va costruita sul piano dei valori e dei programmi.

8) perchè ha presentato in tutta Italia delle liste con tante donne e con personalità lontane dagli apparati di partito, liste senza inquisiti e senza veline.

9) perchè è sostenuta anche da Rita Levi Montalcini e da Beppino Englaro.

10) perchè abbiamo fiducia e stima di Nichi Vendola e Claudio Fava, il Presidente della Regione Puglia e il miglior parlamentare europeo (secondo la prestigiosa rivista The Economist), il comunista e il socialdemocratico, il poeta e lo sceneggiatore, due persone che hanno avuto il coraggio di abbandonare case più sicure per lanciarsi nell'azzardo di una nuova sfida che noi vogliamo vincere con loro.

giovedì 28 maggio 2009

Le nostre 3 preferenze


Nato a Bari, il 26 Agosto 1958. La politica, il comunismo, l’ho incontrato con mio padre e mio zio, quando avevo i calzoni corti, tra i braccianti e i vecchi compagni di Terlizzi. Mi sono laureato in Lettere e Filosofia all’Università di Bari con una tesi su Pier Paolo Pasolini. Il cattolicesimo è un pezzo di Mezzogiorno che in Puglia diventa cifra di identità popolare, con una forte connotazione comunitaria, con le forme della sua pietà sempre al limite tra sacro e profano. La religiosità come dono e abbandono e dunque conversione, la religiosità inquieta, grondante di domande, esigente, capace di smarrirsi continuamente mi verrà sollecitata nel corso degli anni ’80 da Don Tonino Bello. Nel 1972 mi sono iscritto alla Federazione dei Giovani Comunisti, di cui sono stato membro dal 1985 al 1988. Nel 1990 sono entrato a far parte del Comitato Centrale del Partito Comunista Italiano, per me una scuola di intelligenze, una palestra della passione temperata dalla cultura. Un luogo di personalità severe o stravaganti ma tutte convocate a una specie di Olimpo del dibattito culturale. Sono tra i fondatori del Partito della Rifondazione Comunista: il Prc fu una mescolanza di passioni e di storie, un contenitore caotico, eppure necessario. Con tanti e tante, sono stato fondatore dell’Arcigay Nazionale e promotore della Lila. L’omosessualità è un pezzo del mio scisma dalle “due chiese”, dalla chiesa comunista e dalla chiesa cattolica. Raccontava il nocciolo duro della mia dignità e libertà e ha rappresentato lo spazio di autonomia dalle mie fedi, o insieme di verifica delle mie fedi Ho scritto alcuni libri: Prima della battaglia, Soggetti smarriti, Il mondo capovolto, Lamento in morte di Carlo Giuliani, Ultimo mare. Ho recitato in un cd di musica jazz versi di Rocco Scotellaro e poi, di recente, una piccola parte in un film pugliese “Focaccia blues”. Ho partecipato a diverse missioni internazionali, dal Tagikistan alla Colombia, dalla Bosnia al Guatemala. Sono stato eletto alla Camera dei Deputati, per la prima volta, nel 1992 e rieletto nel 1994, nel 1996 e nel 2001. Nell’XI Legislatura ho fatto parte della Commissione Cultura, Scienze ed Istruzione. Nella XII Legislatura della Commissione Giustizia e sono stato nominato Segretario della Commissione Parlamentare Antimafia, di cui nella XIII Legislatura, divento Vicepresidente. Dal 2001 al 2005 ho fatto parte della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici, oltre che della stessa Commissione Parlamentare Antimafia. Nel gennaio del 2005 ho vinto le primarie con cui si sceglieva il candidato del centrosinistra alle consultazioni regionali del 3 e 4 Aprile 2005, in cui poi sono stato eletto Presidente della Regione Puglia. Da allora ho un anello al pollice, regalatomi da un pescatore di Mola di Bari, era la fede di sua madre. Rappresenta per me una specie di matrimonio con il popolo. Oltre a presiedere la Giunta Regionale, ho la delega al Coordinamento della Politica Estera, ai Rapporti Istituzionali, agli Enti Locali e al Decentramento, agli Affari Legali, al Legislativo e alla Protezione Civile. Ci sono due vocazioni in me. Il Nichi Vendola ludico, anarchico, infantile, narcisista. E quello instancabile, organizzatore, sorvegliato speciale delle sue stesse passioni, investito dei suoi doveri pubblici.


GIOVANNA SALVATORE

Nata a Savoia di Lucania, il 15 Marzo 1970. Sono operaio nello stabilimento Ferrero situato a Balvano (PZ), all’interno del quale sono delegata sindacale per la FLAI CGIL e mi occupo anche di sicurezza in quanto RLS (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza).Consigliere comunale uscente del comune di Savoia di Lucania; sposata e mamma di un bellissimo bimbo di un anno. Negli elementi biografici aggiungo che da lavoratrice ho conseguito una Laurea in Lingue e Letterature Straniere presso l’Università degli Studi della Basilicata. Nonostante i tanti impegni, la passione e la voglia di lottare per le cose in cui credo mi hanno portata ad accettare la candidatura per questa importante sfida elettorale. Mi sono candidata per dare visibilità ad una larga fetta di popolazione costituita da operai, precari, donne, i cui diritti, le cui tutele, le cui libertà sono spesso disattese o annullate e la cui voce è una voce inascoltata.



36 anni, con due passioni ventennali: il cinema e la rivoluzione. Mi sono laureata in Filosofia a Bologna con una tesi su Hitchcock e Tarantino, e successivamente specializzata presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Come operatrice culturale ho lavorato nelle scuole come formatrice di didattica del cinema e nel collettivo redazionale di Radio Città – Popolare Network. Con altri amici cinefili, ho fondato il gruppo Vertigo che da anni tenta di promuovere la realizzazione in città di una sala cinematografica d’essai (Cinema Michetti). Dalla sua nascita partecipo attivamente alla vita associativa di MovimentAzioni, realtà impegnata su cultura, giovani e diritti di cittadinanza, che nel 2006 ha aperto in città la prima libreria associativa, organizza rassegne cinematografiche, Indierocket festival, progetti europei rivolti ai giovani. Oggi sono impegnata a tempo pieno come operatrice culturale nell’associazione. A 15 anni ero già attivista della F.G.C.I. fino al suo scioglimento, ho deciso nel 1998 di entrare a far parte di Rifondazione Comunista, e nel 2002 sono stata eletta nell’esecutivo nazionale delle/ei Giovani Comuniste/i come responsabile cultura. Ho preso parte al movimento pacifista e no-global sin dall’inizio, svolgendo ruoli di coordinamento nazionale dell’area dei “disobbedienti” e di promotrice dell’emittente satellitare Global TV. Dal 2005 al 2008 sono stata nella segreteria nazionale di Rifondazione Comunista come responsabile della comunicazione. Dal 2005 al 2008 sono stata consigliera regionale e capogruppo per Rifondazione al Consiglio Regionale d’Abruzzo impegnandomi in particolare sui temi della precarietà, dell’ambiente, della cultura e della partecipazione. Nel corso del VII congresso di Rifondazione ho sostenuto la mozione “Manifesto per la Rifondazione” che aveva come primo firmatario Nichi Vendola. Nel gennaio 2009 ho partecipato all’assemblea costitutiva del Movimento per la Sinistra, soggetto promotore dell’unità delle forze politiche e sociali della sinistra italiana. Da 9 anni sono “coppia di fatto” insieme a Vincenzo, con cui convivo felicemente e laicamente!

mercoledì 27 maggio 2009

5 risposte a 5 domande (cattive) su Sinistra e Libertà

1) Rischio di sprecare il mio voto se non raggiungerete il quorum?
Il progetto politico di Sinistra e Libertà viene dal basso e risponde all’esigenza di fare una nuova sinistra in Italia. Il successo elettorale ne faciliterà il cammino ma comunque ogni voto dato a Sinistra e Libertà è un si alla creazione di una moderna forza di sinistra nel nostro paese. Il voto a Sinistra e Libertà è quindi l’unico che non andrà sprecato perché ha un doppio valore: sia sostegno alla lista che di condivisione e supporto al progetto politico.

2) Tre formazioni europee sotto il simbolo non saranno troppe?
A differenza del PD che non ha chiarito quale sarà il suo posto in Europa o, ancora peggio, di Di Pietro che siederà dichiaratamente a destra insieme ai liberali, Sinistra e Libertà rappresenta il superamento di tutta la storia della sinistra europea. Per la prima volta infatti, dando seguito nei fatti alle buone pratiche realizzate nel parlamento europeo, sinistra, verdi e socialisti europei si presentano insieme con un programma comune, un progetto forte e coeso. Realizzando già oggi in Italia quella che è e sarà la tendenza del futuro della sinistra, in Europa e nel mondo.

3) Pur essendo di sinistra perché dovrei preferirvi al PD?
Come ormai ampiamente dimostrato la politica seguita dal PD è di rottura con la sinistra. L’abbandono della CGIL, il tema della laicità e dei diritti civili, la politica economica, la spartizione della rai, e da ultimo il SI al referendum. Un partito che ha lasciato l’opposizione parlamentare in mano a Di Pietro e che non appoggia quella che cresce nel Paese. Un successo di Sinistra e Libertà in particolare sarà meglio per tutti.

4) Ancora una volta una sinistra divisa tra voi e Rifondazione?
Premesso che nel nostro sentire c’è l’augurio che tutto il centro sinistra si affermi non si può che rilevare la differenza sostanziale: da un lato un progetto, quello di Sinistra e Libertà, che vuole avere un futuro, dall’altro un passato che non va oltre la testimonianza della sua problematica, seppur nobile, identità. Ma ci si chieda: il mondo che vogliamo (e che ci aspetta là fuori) sarà quello delle falci e martello o quello della green economy, della “società della conoscenza”, della laicità, dei diritti e della libertà?

5) E se saltassi un giro, astenendomi?
Nelle scorse elezioni più di 2 milioni di votanti a sinistra si sono astenuti. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Uno strapotere della destra che ha permesso leggi vergognose, l’aggravarsi della crisi e serie minacce alla stabilità democratica del nostro paese. Mai come in questa occasione, visti anche gli sbarramenti, il non voto a sinistra è un aiuto alla destra che, come vediamo ogni giorno, usa l’arma del “consenso maggioritario” per coprire nefandezze e crimini contro ogni senso di umanità, solidarietà, uguaglianza e libertà.

fonte: http://www.sinistraeliberta.it

venerdì 22 maggio 2009

venerdì 15 maggio 2009

Adesione all'appello "ESISTE UNA SOLA RAZZA, QUELLA UMANA" e al sit-in di protesta della rete materana "A C'APPARTN"

“Li uccideranno, uccideranno anche i loro bambini. Gli italiani non devono permettere tutto questo. In Libia ci hanno torturate, picchiate, stuprate, trattate come schiave per mesi. Meglio finire in fondo al mare. Morire nel deserto.”
E’ il grido di dolore delle donne africane alla notizia che 200 migranti sono stati rispediti dalla Marina militare italiana nei campi di concentramento libici.
Noi italiani non possiamo permetterlo. Non possiamo condannare all’inferno persone colpevoli solo di cercare una terra dove vivere dignitosamente. Non possiamo trasformare il “grande lago” Mediterraneo nella fossa dei disperati della terra. Non possiamo neppure per un momento, neppure per una persona, diventare cinici collaboratori dei carnefici, sia che si tratti di spregevoli mercanti di esseri umani sia che si tratti di aguzzini libici.
Pertanto, noi, uomini e donne impegnati da tempo per la pace, la solidarietà internazionale, la cooperazione tra i popoli, lanciamo un appello a tutte le persone di buona volontà e di coscienza: fermiamo subito questa atroce escalation della politica “cattiva” del Governo italiano. La politica non può essere né cattiva né buona, ma giusta ed umana. La salvaguardia della vita umana ed il contrasto di qualunque oppressione deve tornare ad ispirare leggi, azioni, comportamenti tanto dei politici quanto dei cittadini comuni, solo così tutti potremo vivere bene su tutte le sponde del Mediterraneo ed assicurare un futuro di pace e giustizia a chi verrà dopo di noi. Per questo condanniamo l’agire del Governo italiano e, in accordo, con Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, diciamo che il principio internazionale di non respingimento deve continuare ad essere integralmente rispettato.

Questo è l’appello lanciato a livello nazionale da Sinistra e Libertà che sosteniamo con forza.

Proprio per affermare queste idee, il Movimento per la Sinistra di Ferrandina aderisce formalmente al sit-in organizzato dal Coordinamento per l’Immigrazione “A C’APPARTN”, contro i respingimenti selvaggi dei migranti e il decreto sulla sicurezza approvato dalla Camera dei Deputati.
Il sit-in si terrà a Matera, il 19 maggio, alle ore 18.00, in Piazza Vittorio Veneto, di fronte alla Prefettura.
Invitiamo, inoltre, alla più ampia partecipazione indossando, come suggerito dal Coordinamento, una maglietta con la scritta a mano “ESSERE UMANO” ed a sottoscrivere la petizione on line “COME UN UOMO SULLA TERRA” lanciata da ASINITAS Onlus:
http://comeunuomosullaterra.blogspot.com/2008/09/petizione-on-line-on-line-petition.html

martedì 12 maggio 2009

Dubitare, disobbedire, trattare

Alle prossime elezioni provinciali, nel nostro collegio ferrandinese, avremmo dovuto candidare Michele Perriello. Ci saremmo presentati con Michele, all’interno di una coalizione di sinistra, alternativa al PDL e autonoma dal PD, come era stato comunicato ufficialmente.
Avremmo investito in questo progetto tutto il nostro entusiasmo per provare ad eleggere un ragazzo, un volto nuovo che con grande generosità aveva dato la sua disponibilità a lavorare per la propria terra: una candidatura emblematica del nostro modo di intendere la politica, all’interno di una prospettiva di alternativa e cambiamento.

Usiamo il condizionale perché ora il progetto è fallito: da un lato, Rifondazione Comunista con il suo folle settarismo identitario che non riesce a guardare oltre il proprio naso e che non riesce a coltivare altro che il proprio arido orticello… dall’altro, la pressione del PD con la sua abituale ansia di consenso ad ogni costo e con i suoi giochi di potere, che connotano ormai questo partito come la vera anomalia della politica italiana. Queste due sfere che sembrano così distanti, in realtà si sono incontrate nella stessa paura: che a sinistra del PD si potesse costruire un progetto in grado di rompere gli schemi e di contare davvero, con un candidato presidente forte ed autorevole.

In questo esasperato quadro, la nostra forza politica di riferimento (Sinistra per la Basilicata), ancora fragile, ha scelto di entrare nella coalizione guidata da Franco Stella, "noto" imprenditore che però noi sentiamo troppo lontano dalle nostre istanze.

Riteniamo, consapevoli della negativa esperienza dell'amministrazione Ricchiuti, che la figura di questo candidato presidente (più tecnica che politica, più imposta che condivisa) non possa garantire l'equilibrio e la coesione della coalizione. Il rischio è che le convergenze programmatiche, come a Ferrandina, vengano disattese.

Il Movimento Per la Sinistra di Ferrandina, dunque, a queste condizioni mutate, ha ritenuto di dover marcare un forte atto di dissenso, ritirando la proposta di candidatura di Michele Perriello.
Il nostro gesto non deve essere inteso come una rottura con la Sinistra per la Basilicata ma ha lo scopo di stimolare una profonda riflessione sui futuri percorsi di rinnovamento del centrosinistra lucano.

Siamo molto amareggiati da questa situazione ma andremo avanti con la solita passione e il solito entusiasmo, impegnandoci sin da subito nella campagna elettorale per le Europee di Sinistra e Libertà, un progetto in cui crediamo con convinzione.
Il nostro sogno, infatti, è lo stesso di sempre: una Sinistra unita, plurale, moderna e coerente, che si ponga la sfida del governo come chiave per cambiare la società, ma senza compromessi al ribasso e senza cedimenti sui valori.

domenica 3 maggio 2009

Comunicato stampa

Nella serata di ieri sera il Movimento per la Sinistra e Sinistra Democratica (Sinistra per la Basilicata), Rifondazione Comunista ed i Comunisti Italiani (Lista anticapitalista) hanno dato vita alla coalizione che si presenterà alle prossime elezioni provinciali con un proprio candidato presidente ed in alternativa all’ex centro sinistra ed al centro destra. Alla base di questa scelta risiede la considerazione politica che gli obbiettivi che intendiamo tutelare a cominciare dai temi del lavoro, della salvaguardia dell’ambiente, di un nuovo protagonismo dei cittadini non trovavano alcuna rispondenza nella proposta avanzata dal Partito Democratico. La sinistra tutta ha fatto ogni tentativo per raggiungere un accordo che potesse tenere insieme tutte le componenti politiche in un’unica coalizione e si presenta così al giudizio degli elettori fiduciosa di incontrare le speranze e l’entusiasmo di chi non vuole rassegnarsi al grigiore di una politica piegata alla mera gestione del potere, alle pratiche trasformistiche e che si scollega ogni giorno di più dalla quotidianità delle donne e degli uomini del nostro territorio.