Alle prossime elezioni provinciali, nel nostro collegio ferrandinese, avremmo dovuto candidare Michele Perriello. Ci saremmo presentati con Michele, all’interno di una coalizione di sinistra, alternativa al PDL e autonoma dal PD, come era stato comunicato ufficialmente.
Avremmo investito in questo progetto tutto il nostro entusiasmo per provare ad eleggere un ragazzo, un volto nuovo che con grande generosità aveva dato la sua disponibilità a lavorare per la propria terra: una candidatura emblematica del nostro modo di intendere la politica, all’interno di una prospettiva di alternativa e cambiamento.
Usiamo il condizionale perché ora il progetto è fallito: da un lato, Rifondazione Comunista con il suo folle settarismo identitario che non riesce a guardare oltre il proprio naso e che non riesce a coltivare altro che il proprio arido orticello… dall’altro, la pressione del PD con la sua abituale ansia di consenso ad ogni costo e con i suoi giochi di potere, che connotano ormai questo partito come la vera anomalia della politica italiana. Queste due sfere che sembrano così distanti, in realtà si sono incontrate nella stessa paura: che a sinistra del PD si potesse costruire un progetto in grado di rompere gli schemi e di contare davvero, con un candidato presidente forte ed autorevole.
In questo esasperato quadro, la nostra forza politica di riferimento (Sinistra per la Basilicata), ancora fragile, ha scelto di entrare nella coalizione guidata da Franco Stella, "noto" imprenditore che però noi sentiamo troppo lontano dalle nostre istanze.
Riteniamo, consapevoli della negativa esperienza dell'amministrazione Ricchiuti, che la figura di questo candidato presidente (più tecnica che politica, più imposta che condivisa) non possa garantire l'equilibrio e la coesione della coalizione. Il rischio è che le convergenze programmatiche, come a Ferrandina, vengano disattese.
Il Movimento Per la Sinistra di Ferrandina, dunque, a queste condizioni mutate, ha ritenuto di dover marcare un forte atto di dissenso, ritirando la proposta di candidatura di Michele Perriello.
Il nostro gesto non deve essere inteso come una rottura con la Sinistra per la Basilicata ma ha lo scopo di stimolare una profonda riflessione sui futuri percorsi di rinnovamento del centrosinistra lucano.
Siamo molto amareggiati da questa situazione ma andremo avanti con la solita passione e il solito entusiasmo, impegnandoci sin da subito nella campagna elettorale per le Europee di Sinistra e Libertà, un progetto in cui crediamo con convinzione.
Il nostro sogno, infatti, è lo stesso di sempre: una Sinistra unita, plurale, moderna e coerente, che si ponga la sfida del governo come chiave per cambiare la società, ma senza compromessi al ribasso e senza cedimenti sui valori.
Avremmo investito in questo progetto tutto il nostro entusiasmo per provare ad eleggere un ragazzo, un volto nuovo che con grande generosità aveva dato la sua disponibilità a lavorare per la propria terra: una candidatura emblematica del nostro modo di intendere la politica, all’interno di una prospettiva di alternativa e cambiamento.
Usiamo il condizionale perché ora il progetto è fallito: da un lato, Rifondazione Comunista con il suo folle settarismo identitario che non riesce a guardare oltre il proprio naso e che non riesce a coltivare altro che il proprio arido orticello… dall’altro, la pressione del PD con la sua abituale ansia di consenso ad ogni costo e con i suoi giochi di potere, che connotano ormai questo partito come la vera anomalia della politica italiana. Queste due sfere che sembrano così distanti, in realtà si sono incontrate nella stessa paura: che a sinistra del PD si potesse costruire un progetto in grado di rompere gli schemi e di contare davvero, con un candidato presidente forte ed autorevole.
In questo esasperato quadro, la nostra forza politica di riferimento (Sinistra per la Basilicata), ancora fragile, ha scelto di entrare nella coalizione guidata da Franco Stella, "noto" imprenditore che però noi sentiamo troppo lontano dalle nostre istanze.
Riteniamo, consapevoli della negativa esperienza dell'amministrazione Ricchiuti, che la figura di questo candidato presidente (più tecnica che politica, più imposta che condivisa) non possa garantire l'equilibrio e la coesione della coalizione. Il rischio è che le convergenze programmatiche, come a Ferrandina, vengano disattese.
Il Movimento Per la Sinistra di Ferrandina, dunque, a queste condizioni mutate, ha ritenuto di dover marcare un forte atto di dissenso, ritirando la proposta di candidatura di Michele Perriello.
Il nostro gesto non deve essere inteso come una rottura con la Sinistra per la Basilicata ma ha lo scopo di stimolare una profonda riflessione sui futuri percorsi di rinnovamento del centrosinistra lucano.
Siamo molto amareggiati da questa situazione ma andremo avanti con la solita passione e il solito entusiasmo, impegnandoci sin da subito nella campagna elettorale per le Europee di Sinistra e Libertà, un progetto in cui crediamo con convinzione.
Il nostro sogno, infatti, è lo stesso di sempre: una Sinistra unita, plurale, moderna e coerente, che si ponga la sfida del governo come chiave per cambiare la società, ma senza compromessi al ribasso e senza cedimenti sui valori.
paradossalmente... la storia si ripete , quello che accade a Voi oggi , ovvero il sogno che s' infrange sulle aspettative dell' alleato ( o tale si fa credere ) , e' successo oltre venti anni fa con l'attuale parlamentare ferrandinese ( lega coop ), questo sta a significare che a sinistra ( e duole veramente dirlo) non c'e' LIBERTA'.
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